Pensieri e Parole

È già ottobre

È ottobre. Già ottobre.
Settembre è volato e mi ritrovo a strappare via un altro foglio dal calendario.
Gli ultimi strascichi di un’estate infinita, ma bellissima.
È stato un mese pieno quello appena passato: parenti lontani che vengono a trovarmi, colloqui di lavoro, viaggi brevi e viaggi lunghissimi.
Ora, finalmente, voglio fermarmi e scrivere due righe. Mettere giù i miei pensieri.
Mi sono scoperta più adulta di quanto credessi, ma ho anche ritrovato la bambina che c’è in me, quella che credevo di aver salutato con la fine dei vent’anni. E invece no, era ancora lì, assopita, nascosta da troppa razionalità.
Un capitolo interessante questi trent’anni.
Scopro cose nuove di me ogni giorno. Forza che non credevo di avere, sogni che credevo non esistessero più. Pugno di ferro, ma anche carezze. Testa alta per rivendicare le mie ragioni e testa bassa per ammettere i miei sbagli. Emozioni a 360°.
Realtà. Sogni. Scelte. Evoluzione.
Strana avventura è stata questa estate. Strano viaggio è stato questo settembre.

Poi, una notte di settembre mi svegliai”…ed era già ottobre.

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Pensieri e Parole

Pensieri di settembre

A te che ogni mattina davanti allo specchio non ti auguri buon giorno, ma speri comunque che sia una bella giornata.
A te che mentre fai colazione non ti prepari mentalmente le cose da fare perché non hai impegni da rispettare, ma cerchi comunque di avere una giornata impegnata.
A te che mentre bevi il caffè pensi che non hai motivo di fare una pausa, ma la fai comunque perché pensare a se stessi è il lavoro più duro.
A te che mentre cammini per strada, non sei contento di come stia andando la tua vita, ma fai finta di niente perché i cambiamenti ti spaventano.
A te che torni a casa la sera e prima di andare a dormire, ti specchi dopo esserti lavato i denti e pensi che un altro giorno è giunto al termine.
A te…si, sto parlando a te, con te… sto parlando con me.

E’ tempo di cambiare.

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Pensieri e Parole

Nostalgia e Speranza

É tempo di primi maglioncini e piedi coperti.
L’aria si rinfresca.
Il vestitino che la settimana prima mi faceva sentire fresca, ora non è abbastanza caldo.
É notte. Sono appena tornata a casa.
La festa è finita e i miei occhi si chiudono lentamente mentre scrivo queste poche righe.
Guardo l’orologio: 15 minuti alle 4:00.
Sento il rumore delle auto che sfrecciano sulla strada e penso alle persone che in quel momento le abitano, mi chiedo se anche loro stanno salutando la notte o se per loro la notte è ancora giovane.
Mentre i miei piedi freddi si sfregano fra loro, penso al mio domani e a ciò che accadrà, e così mi ritrovo a pensare che il vero capodanno è a settembre perché è a settembre che tutto riparte. Gli impegni aumentano e le uscite diminuiscono perché “non posso fare tardi”.
Agosto nostalgico, ma anche pieno di speranza.

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